La Rossa danese è identificabile, oltre che per il caratteristico mantello rossiccio, anche per la sua notevole stazza. Ma a dire la verità non è molto diffusa in Danimarca. Rappresenta, infatti, solo il 6,7% dell’intera popolazione bovina. Una percentuale di gran lunga inferiore rispetto a quella di qualche decennio fa quando arrivava a toccare addirittura il 60% di tutto il bestiame da latte.
Il motivo di un calo demografico cosi forte è noto: le sono state preferite altre specie più produttive oppure è stata semplicemente incrociata con altre razze. Parliamo delle due pezzate bianco e nere, Holstein e Frisona, e della Jersey che ha un manto bruno.
Tutti esemplari portati più per la produzione lattiera o casearia che non per quella di carne. “E’ vero – conferma Costa – che in linea di massima tutte queste vacche, compresa la rossa, vengono allevate per il latte. Ma questo non significa che non producano anche carne. Inoltre, è doveroso fare una precisazione: Se Rossa danese, Holstein, Jersey e frisona vengono tutte catalogate come manzo danese, altre razze pregiate, come ad esempio l’Angus no, anche se nate e allevate in Danimarca, mantengono la loro dicitura originaria”.